Amuleto Sardo: Nudeus


Avrete notato che in Saregna gli amuleti non sono costituiti da materiali preziosi e le tecniche sono piuttosto semplici ed elementari.

Le pratiche magiche  che riguardano l’isola, non sono così sofisticate come ad esempio quelle della religione ebraica che trova un senso ad ogni situazione. I riti sono complessi, hanno a che fare con la guarigione e la purificazione dell’anima. In Sardegna questo concetto introspettivo non è mai esistito.

Le pratiche magiche iniziarono a prendere piede con l’introduzione  delle così dette fatture.  Si utilizzavano fantocci in sughero, di pezza, di cera da conficcare con gli spilli. Quando iniziò a spargersi la credenza di questi poteri esoterici, atti a colpire le persone, il popolo ha in qualche modo cercato  una soluzione per proteggersi,  ed è così che gli amuleti hanno avuto un ruolo fondamentale nella cultura Sarda. Appartengono a un tipo di  magia semplice popolare, alla portata di tutti ma che doveva necessariamente essere tramandata di generazione in generazione.

Avevano lo scopo di eliminare qualsiasi tipo di sofferenza che derivasse da cause sconosciute definite sopranaturali. Arricchiti di formule magiche, definite brebbus,  preghiere, il Divino attribuiva alla persona che li indossava la potenza e la protezione necessarie per vivere una vita serena, ricca di prosperità e buona fortuna eliminando  il male che l’affliggeva, come i malefici o le malattie. A questo punto la persona poteva star tranquilla poichè immune da qualsiasi pratica negativa.

 

Nudeus con un lembo di stoffa benedetta incastonato.

Si usava indossarli, appenderli a capo del letto, nelle culle dei neonati oppure si cucivano nelle vesti o venivano deposti sotto il cuscino. Non sono mai di grandi dimensioni, sono semplici e contenuti, ma dalle forme affascinanti atte a catturare l’occhio cattivo ed invidioso.

Dopo tutte queste ulteriori nozioni parliamo del Nudeus.  Il nome si ottiene dalla contrazione popolare del termine Agnus Dei, l’Agnello di Dio, colui che toglie tutti i  peccati del mondo e ridona la pace.

Agnus dei non è altro che la cera del Cero Pasquale che viene benedetto appunto a Pasqua dal Papa. Queste forme di cera che sono solite rappresentare l’agnello che porta la croce o immagini sacre e lo stemma papale, sono riconosciute dalla chiesa che ne regolamenta anche la fabbricazione e il rito:

 

RITO ED USO DELLE CERE SAGRE

VOLGARMENTE CHIAMATE

AGNUS DEI

Agnus Dei 01.jpg Stemma papa it Gregorio XVI.jpg
Antichissimo nella chiesa Romana è il rito di benedirsi, e consagrarsi dai Sommi Pontefici quelle forme di Cera, che Agnus Dei volgarmente si appellano. Nell’ordine Romano, il quale per sentimento degli Eruditi è più antico dell’ottavo secolo, si accenna tal Rito, e nel Ceremoniale della Chiesa di Roma si prescrive la materia, e la forma della mentovata consagrazione, la quale è piena di sagre, e misteriose significazioni.
Formansi gli Agnus Dei di Cera bianca, pura, e vergine per dinotare l’Umana natura assunta da Gesù Cristo per opera sola, e virtù Divina nell’utero purissimo di Maria Vergine senza veruna infezione di colpa. S’imprime in detta Cera la figura di un’Agnello, simbolo di quell’innocentissimo Agnello, che per l’umana riparazione si sagrificò su la Croce. Si fa uso dell’acqua, elemento segnalato da Dio nell’antica, e nella nuova alleanza con molti prodigj e misterj. S’infonde in essa il balsamo, nel qual simboleggiasi il buon’odore di santità che sparger deve il Cristiano nella sua conversazione, e costumi. Vi si aggiunge il Sagro Crisma, solito usarsi nel preparare, e consagrare le cose al Divin Culto con ispecialità destinato, come le Chiese, gli Altari, i Sacerdoti, e viene in esso adombrata la carità, siccome la più eccellente di tutte le altre Virtù. Nell’acqua pertanto prima benedetta, e mescolata col balsamo e Crisma, s’immergono dal Sommo Pontefice gli Agnus Dei; e avanti, e dopo tale immersione lo stesso Pontefice con divote orazioni prega il Signor Iddio, che si degni benedire, santificare e consagrare quelle forme di Cera, e communicar loro tale virtù, che chiunque con vera fede, e divozione le usi, venga ad impetrare le grazie, e beneficj seguenti.
I. Che nel vedere, o toccare l’Agnello in dette Cere scolpito, si ecciti il Fedele a considerare sotto quel simbolo il mistero della nostra Redenzione, e concepisca atti di riconoscenza, e di amore verso Dio per benedirlo, ringraziarlo, e lodarlo, con viva fiducia d’impetrare dalla sua misericordia infinita il perdono de’ commessi peccati.
II. Che all’aspetto dell’adorabile segno di Croce impresso nelle medesime Cere si atterriscano, e mettano in fuga i maligni Spiriti, si dileguino i nembi, si acquietino i venti, cessino i tuoni, siano dissipati i turbini, i folgori, e le tempeste.
III. Che per virtù della Divina benedizione vagliano queste Cere contro tutte le diaboliche frodi insidie, e tentazioni.
IV. Che le Donne incinte portino senza pericolo, e diano felicemente alla luce il loro feto.
V. Che niuna avvenga disavventura a chi divotamente le porta: che niun’aria pestilenziale, e corrotta gli sia nociva, niun morbo caduco lo assalga: che sia preservato dalle tempeste di mare, dalle inondazioni, e dagl’incendj: e niuna malignità possa contro di lui prevalere.
VI. Che sia assistito ne’ prosperi, e ne’ sinistri avvenimenti: che dalle umane e diaboliche malvagità sia custodito, e difeso, da subitanea morte, e da ogn’altro male, o pericolo liberato per i misterj della vita e passione di Gesù Cristo.
I sopraccennati effetti, che s’implorano dal Sommo Pontefice nella benedizione, e consagrazione deli Agnus Dei furono già elegantemente espessi ne’ seguenti versi.

Pellitur hoc signo tentatio Daemonis atri,
Et pietas animo surgit, abitque tepor.
Hoc aconita fugat, subitaeque pericula mortis,
Hoc et ab insidiis vindice tutus eris.
Fulmina ne feriant, ne saeva tonitrua laedant,
Ne mala tempestas obruat, istud habe.

Undarum discrimen idem propulsat, et ignis,
Ullaque ne noceat vis inimica valet.
Hoc facilem partum tribuente, puerpera foetum
Incolumem mundo proferet, atque Deo.
Unde, rogas, uni tam magna potentia signo?
Ex Agni meritis, haud aliunde fluit.

Che codesti mirabili effetti, e beneficj si conseguiscano dai Fedeli per gli Agnus Dei in virtù della loro benedizione, e di quelle preghiere, che in nome della Chiesa far suole il Romano Pontefice, è cosa certa da credersi fermamente, per essere inoltre in varj tempi, e spesse volte manifestamente provata con insigni miracoli operati con dette Cere dalla divina bontà. Che se non sempre le stesse grazie si ottengono, difetto non è della loro efficacia, e virtù, ma vuole attribuirsi a mancanza, o debolezza di fede in chi ne fa uso, o ad altra occulta cagione, per cui a Dio non piace concedere somiglianti grazie, e favori.
tratto da: http://it.wikisource.org/

Nella Cultura Sarda:

E’ un ciondolo che può avere la forma ovale, di croce o  di cuore. E’ un tipo di amuleto differente rispetto a su Coccu. Mentre quest’ultimo è di origine pagana, nel caso del Nudeus, si passa a un amuleto con contenuti cristiani, atti a potenziare la protezione.  Anche in questo caso il materiale primordiale che lo compone è l’argento in alcuni casi anche l’oro.

Questa usanza iniziò a diffondersi poichè i santi venivano considerati validi alleati imbattibili contro il  male. Essi attraverso l’aiuto di Gesù potevano proteggere la persona da ogni tipo di male. Questa era la credenza, infatti venivano indossati e si attribuivano ad essi svariati miracoli. Così le persone iniziarono a ricorrere a questi oggettini per guarire i malati, per far aumentare il raccolto, ma soprattutto per fare in modo che i nemici cadessero ai loro piedi pentiti.

Era un modo per eliminare i peccati, per preservrsi da morte improvvisa e violenta, per evitare gli attacchi del fuoco e quelli del diavolo.

 

Appunto, come ho già scritto erano composti da argento, le persone, al posto di incastonare le pietre incastonavano lembi di stoffa dei paramenti sacri o le forme di cera che non erano sicuramente quelle prese dal cero Pasquale Romano ma dagli altari locali. Considerando che era assai difficile reperire i lembi dei paramenti come la cera del vero Agnus Dei, si incominciò ad incastonare l’incenso plasmato a forma di sfera, i tappi delle ampolle e le immaginette sacre.

Le immagini sacre erano le più famose visto e considerato che erano  facilmente reperibili.  Inizialmente queste immagini venivano dipinte a mano.  Poi venivano incastonati i salmi o altri scritti di natura religiosa. Chi non poteva permettersi  la collana inseriva tutto all’interno dei cuscinetti benedetti ripieni di grano o di petali di rosa.

Venivano rigorosamente portati sul proprio petto.  Il Nudeus veniva spesso indossato dagli assassini pentiti per eliminare l’atroce peccato di avere commesso un omicidio.

 

Spero abbiate trovato l’argomento interessante

Princess

3 pensieri su “Amuleto Sardo: Nudeus

  1. ho un tappo di sugaro (della bottiglia con cui ho festeggiato il mio compleanno)e..hai presente ..nastro bianco (di amica e parenti quando si sono sposati)
    posso fare un amuleto ????e usare magari altri oggetti ….
    grazie

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