Tarocchi tra storia e leggenda


Sono tante le leggende che vengono attribuite al mazzo di carte dei
Tarocchi. Ancora oggi non si sa con certezza 
la loro origine.  Per alcuni
studiosi gli zingari, che nel Medioevo sarebbero stati i soli detentori della
cartomanzia, li avrebbero portati in Europa dall’Egitto; per altri li avrebbero
portati in Europa i Crociati, in particolar modo i Templari, da Israele; altri
ancora ritengono siano nati in India o in Cina(a cui dobbiamo attribuire la
scoperta della carta).
Ovviamente ci sono alcune cose che gli studiosi possono affermare con assoluta
certezza cioè  che i primi documenti che
si riferiscono ai Tarocchi risalgono al tardo Medioevo, quando i grandi della
terra iniziarono ad interessarsi a questo gioco ed incominciarono ad essere
emesse le prime proibizioni al popolo dei giochi d’azzardo con le carte.
Nonostante tutto  appare ancora poco
chiaro  se sin dall’inizio si utilizzassero
mazzi completi di 78 carte o solo in un secondo tempo fossero messi insieme i
22 Arcani Maggiori e i 56 Arcani Minori.La maggior parte degli studiosi
considera i 22 Arcani una creazione italiana, mentre i 56 Arcani Minori
sembrano derivare da mazzi arabi importati in Europa nel Medioevo; la fusione
dei due separati mazzi probabilmente risale alla seconda metà del XIV secolo.
 Quando si osservano le carte dei
Tarocchi nel loro complesso simbolismo ci si accorge che gli archetipi
raffigurati sono universali. Ad esempio la Ruota (Arcano X) è presente nelle
mitologie e cosmogonie di tutti i popoli (mondo greco, egiziano, azteco, cinese
ecc.). Tuttavia è indubbio che nei 22 Arcani sono ravvisabili i simboli del
Cristianesimo esoterico, si pensi solo all’Arcano XX il Giudizio. Quindi, se
l’ispirazione simbolica è universale, i Tarocchi sono il risultato di una
rielaborazione medioevale occidentale. Ma oltre a simboli cristiani si possono
individuare anche simboli ebraici e musulmani. Si può quindi ipotizzare che un
gruppo di saggi appartenente a tutte e tre le credenze abbia concordato di
depositare le conoscenze esoteriche dell’antichità in un mazzo di carte,
celandole sotto l’aspetto innocente di un gioco che, in quanto tale, era
destinato ad una larga diffusione tra il popolo.

 

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